Questa frase magica è diventata una spiegazione perfetta, una maniglia che apre tutte le porte, ed è magica perché quando tutte le porte si aprono si vede … il nulla, che sarebbe imbarazzante se quelli invitati a guardare guardassero davvero. La scuola? rovinata dal Sessantotto. Le fabbriche? rovinate dal Sessantotto. La società? rovinata dal Sessantotto. L’informazione? rovinata dal Sessantotto. Le donne? rovinate dal Sessantotto. La chiesa? rovinata dal Sessantotto. La filosofia? rovinata dal Sessantotto. La natura? rovinata dal Sessantotto. La politica? rovinata dal Sessantotto…

Tra le vittime del Sessantotto, che ovviamente inaugurava gli anni di piombo, in attesa degli anni d’argento e di quelli d’oro che sono seguiti, ci sono molti ex sessantottini, quelli che, come Saulo diventato san Paolo, si sono pentiti e ora si trovano in massa ad agitare i turiboli per incensare i vari padroni a cui prestano la loro rivoluzionaria esperienza.

Poi c’è uno che, un giorno, facendo un semplice calcolo, una sottrazione, e senza neppure riandare a tutti i fatti accaduti negli anni, perché sarebbero ormai troppi, scopre che 2022 meno 1968 fa 54.

54 anni. Più di mezzo secolo di tentativi di rimettere le cose a posto, dopo quell’anno malefico, con il consenso di tutti, presidi, direttori didattici, esperti di ogni settore, incorruttibili direttori di giornali, imprenditori illuminati, la società civile, giudici integerrimi, scrittori, filosofi e teologi, almeno tre generazioni di entusiasmanti politici … e niente. Non c’è più niente da fare. Niente va bene ed è tutta colpa del Sessantotto.

Ci hanno provato, non è che non ci hanno provato, con le riforme della scuola, del lavoro, della famiglia, dell’informazione, della giustizia, ma niente da fare. Il Sessantotto ha fatto danni irreparabili. E se oggi un delinquente comune vuole diventare presidente della Repubblica, si sa – lo sappiamo da 54 anni – di chi è la colpa.

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1 Commento

  1. non so perchè ma mi viene in mente l’immagine di corrado guzzanti con il cappellino e la trombetta

    mentre balla alla festa della “casa delle libertà” (Famo tutti come cazzo ce pare) pa pa pa pa pa pa!!!! quasi quasi chiedo la cittadinanza tedesca.

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