25 aprile 2024

Nel breve tratto di strada statale che percorro per raggiungere la foce del Metauro, la mia auto si mescola con quelle dell’esodo in occasione del lungo ponte del 25 aprile.

Quando raggiungo la foce mi rendo conto che a trecento metri dalla statale Adriatica c’è un altro tipo di traffico, non usa strade asfaltate ma corsie aeree. Si snoda sulla linea di costa e sulle acque antistanti. 

Niente rumori di motori e di copertoni sull’asfalto, è un viaggio silenzioso.

È diretto verso nord,  Loro non viaggiano per diletto, la riproduzione della specie è una necessità.

B&B, alberghi, agriturismi, ristorantini di pesce, musei, concerti, sono note le mete dei vacanzieri, mentre su questi altri viaggiatori continua ad aleggiare il mistero. Non hanno cartine, navigatori, non usano Google maps, eppure lasciati i quartieri di svernamento, salendo di latitudine, riescono a raggiungere i luoghi di nidificazione.

Giunti alla foce, rondini e balestrucci interrompono la traiettoria rettilinea e per un po’ si dedicano alla ricerca di insetti. Lo fanno senza smettere di volare. Il piumaggio del loro petto accarezza lo specchio salmastro. 

Fa una vera sosta un piro-piro piccolo, che si posa sulla barra di ghiaia. 

Le piogge dei giorni scorsi hanno fatto intorbidire le acque del Metauro. Dall’apertura della barra che mette in comunicazione il fiume col mare, una colorazione giallastra s’insinua nell’azzurro delle acque marine.

Per tutto il tempo della mia visita, quelle acque bicolori sono sorvolate da mignattini comuni. Grigie le ali, neri il capo e le parti inferiori (hanno già assunto la livrea estiva). 

 È da tre giorni che lungo la costa fanese è segnalata la presenza di mignattini comuni, mignattini alibianche e mignattini piombati. 

I mignattini non si limitano a transitare. Si trattengono nelle acque marine prossime alla foce alla ricerca di cibo. Quando lo individuano, da buona sterne, si tuffano in picchiata. A volte escono dall’acqua con qualcosa nel becco. 

Conto almeno un centinaio di mignattini, ma probabilmente sono molti di più. Si concentrano in certi punti, ad esempio davanti all’estremità della scogliera più prossima alla foce; sullo sfondo le bandierine colorate  che segnalano la presenza di nasse.

Cacciano in gruppo volando controvento – che soffia da nord-ovest. Per mantenersi nella stessa zona, al lento volo controvento ne alternano uno veloce e breve, facendosi trascinare dal maestrale.

Gruppi, più o meno numerosi, di garzette dirette verso nord attraversano il tratto di acque costiere utilizzato dai mignattini; per qualche decina di secondi la candida carovana si mescola con quelle sagome grigie. Rotte millenarie che s’intersecano.

Didascalie foto:

1 – Barra di foce del Metauro, 25 aprile 2024

2 – Piro-piro piccolo, sulla barra di foce

da 3 a 5 –  Mignattini comuni, acque costiere prossime alla foce del Metauro

6 e 7 – Garzette che passano in volo davanti alla foce del Metauro

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