Lo scorso febbraio erano stati i mandorli della pianura costiera fanese ad attirare il mio sguardo, la loro fioritura bianco-rosea che precede l’emissione delle foglie.

A metà marzo era già scomparsa, sostituita dal verde delle chiome.

In quei giorni ero andato alla ricerca di un’altra, quella del Corniolo. Non di uno a caso, ma del più grande e “antico” di tutta la regione.

Vive sul monte Petrano.

Anche se in modo approssimativo ne conoscevo la posizione, non era facile trovarlo, confuso con gli altri alberi che, isolati, punteggiano i prati sommitali.

Ecco perché avevo atteso il periodo della fioritura di questa specie che, come per il Mandorlo, avviene prima dell’emissione delle foglie.

L’ultimo giorno di febbraio, quest’anno il 29, a Fano avevo notato la fioritura in un corniolo.

Ma Fano è al livello del mare, ecco perché avevo aspettato un paio di settimane per cercare quello del Petrano, ad oltre 1000 metri di quota. 

Il 17 marzo, mentre la mia auto percorreva i tornanti che da Cagli salgono all’ampio pianoro sommitale, avevo notato le chiazze gialle dei cornioli in fiore al margine del bosco. 

E così, nei prati sommitali ho potuto individuare la chioma gialla e globosa dell’esemplare che stavo cercando. 

A differenza degli altri cornioli, non è un arbusto ma un vero albero. 

I suoi rami scendono fino a terra, sembrano voler nascondere il fusto che in tre secoli di vita è cresciuto considerevolmente.

6 aprile 2024

Oggi sono in visita ad un altro albero, anche questo fiorisce prima di emettere le foglie. 

E’ l’albero di Giuda che avevo trovato lo scorso dicembre; cresce tra le rovine del gruppo di case di Spelonca Alta, su un fianco del monte Pietralata. Il tempo – c’è chi ha stimato oltre due secoli di vita – ha permesso anche al suo tronco di raggiungere dimensioni inusuali per la specie. 

A Fano gli alberi di Giuda erano in piena fioritura già a fine marzo. L’altitudine dove vive l’esemplare di Spelonca Alta non è particolarmente elevata,  495 metri di quota, per cui ho atteso solo pochi giorni.

Non è il solo rappresentante della specie presente nella zona. Nella visita precedente avevo notato che tra le piante che crescono a ridosso di quelle case in abbandono di alberi di Giuda ce ne sono molti.

Ed infatti quando giungo ai ruderi, noto che sono assediati, oltre che dal verde, da fioriture rosa.

L’Albero di Giuda vive sui pendii aridi e calcarei ma non ama i luoghi ombrosi; è riuscito a colonizzare le aree, un tempo aperte, intorno a quelle case.

Mentre salivo verso il piccolo agglomerato fantasma, in alcuni punti la visuale si apriva sulla sottostante valle del Candigliano, verso le anse verdi del fiume e l’antica abbazia di S. Vincenzo al Furlo.

Sceso dal Pietralata, raggiungo quei luoghi; dal basso rivolgo lo sguardo verso il monte appena lasciato. Una macchia rosa dispersa nel verde mi permette, e solo in questo periodo, di capire dove si trovano le case di Spelonca Alta inglobate dal bosco.

Didascalie foto:

1 – Mandorlo in fiore, 3 marzo 2024, pianura costiera fanese

2 – Corniolo plurisecolare, 17 marzo 2024, monte Petrano

3 – Albero di Giuda secolare, 6 aprile 2024, Spelonca Alta (monte Pietralata)

4 – Rovine di Spelonca Alto circondate da alberi di Giuda

5 – L’Abbazia di S. Vincenzo al Furlo, vista dal monte Pietralata.

6 – Un fianco del monte Pietralata; si nota la macchia rosa degli alberi di Giuda in fiore.

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