15 aprile 2025

In spiaggia si notano gli effetti dell’ultima burrasca. La sabbia bagnata mostra fin dove, per decine di metri, i frangenti sono risaliti. Più a nord, dove la spiaggia di Metaurilia (Fano) è più stretta, i frangenti sono giunti fino alla base della massicciata ferroviaria danneggiando le strutture degli stabilimenti balneari. Per fortuna, i fratini prima di nidificare esplorano per settimane, mesi, l’arenile in cui hanno deciso di mettere su casa e, seppure la vogliono “vista mare”, evitano le zone raggiungibili dalle onde.

Al confine tra la spiaggia di Metaurilia e quella di Torrette, con l’alta marea, il mare è risalito lungo la pista solitamente utilizzata dai mezzi che si occupano della pulizia della spiaggia e da quelli che, in questo periodo, operano per la sistemazione delle nuove scogliere di Metaurilia.

La pista oggi non consente ai mezzi di raggiungere la battigia, è trasformata in un canale allagato. Noto nelle vicinanze un fratino maschio. Con il binocolo seguo il suo procedere verso l’interno, finché lo vedo accovacciarsi. Mentre muovo i primi passi nella sua direzione, mi si para davanti una femmina di fratino; ha l’anello giallo nella tibia: è CTP (lo scorso anno è stata inanellata mentre nidificava nell’arenile della vicina Marotta).

Raggiungo il punto dove avevo visto il maschio accovacciarsi. Anche lui ha gli anelli colorati ma si allontana prima che riesca ad identificarlo.

Nel punto in cui si era accovacciato rinvengo il nido: nella buchetta c’è (ancora) un solo uovo. È il quarto nido di fratino che individuo in questa stagione, il terzo nel litorale fanese (ed uno in quello di Marotta). Probabilmente il fratino che mi si era parato davanti era la femmina del nido, voleva distrarmi, voleva che non raggiungessi il suo partner in cova.

Il nido si trova tra le tracce stampate sulla sabbia dagli pneumatici dei camion diretti (o provenienti) al cantiere di Metaurilia; ora non passano per la solita pista (trasformata in un canale).

 L’impronta più vicina del battistrada è ad un decimetro dal fragile guscio.

Recinto l’area di nidificazione con pali e corda, a cui aggiungo del nastro di plastica bianco e rosso da cantiere (che di solito non uso) per renderlo più visibile agli autisti –

come suggeritomi da uno di essi a cui ho fatto presente l’esistenza del nido.

26 aprile 2026

Nei giorni scorsi sono stati individuati altri nidi. Siamo arrivati ad otto (5 nel litorale fanese, 3 in quello di Marotta). Oggi non sono in spiaggia per il monitoraggio, ma per ricollocare, insieme ad altri volontari, i cartelli “Spiaggia Amica del Fratino”. 

In questa giornata festiva il cantiere è fermo; al posto dei camion, sulla spiaggia transitano numerose persone che approfittano della bella giornata. Alcune stazionano a poche decine di metri dal nido scoperto il 15 aprile; distese a ridosso dei cumuli di materiale spiaggiato, si godono il primo sole dell’anno.

La recinzione ha funzionato, rispettata dai camion. Nonostante siano trascorsi undici giorni, all’interno dell’area di nidificazione recintata s’intravedono ancora le tracce sulla sabbia lasciate dagli pneumatici, effimera testimonianza di un pericolo scampato.

Didascalie foto:

1 – Fratino femmina, CTP, 15 aprile 2025; spiaggia di Metaurilia (Fano)

2 e 3 – Nido di fratino con (ancora) un solo uovo, 15 aprile 2025; spiaggia di Metaurilia (Fano)

4 – Area di nidificazione recintata; sono visibili le tracce degli pneumatici

5 – Area di nidificazione recintata; sulla destra la pista allagata con l’alta marea

6 – Ricollocazione del cartello “Spiaggia Amica del Fratino”, 26 aprile 2025

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