26 luglio 2025
Oggi è sabato ma un tempo perturbato (per questa notte era prevista la pioggia) ci fa sperare di trovare la spiagge deserta. Anche perché la raggiungiamo alle ore 5,50.
Dovrebbe essere l’ultimo controllo dei fratini nidificanti nelle spiagge fanesi della stagione riproduttiva 2025. Dalla schiusa delle ultime uova è trascorso più di un mese.
C’è ancora poca luce quando avvistiamo il primo piccolo di fratino accudito da un genitore. Che il Sole sia sorto ce lo rivela la stretta banda rossastra che si fa strada tra la coltre di nuvole, poco sopra l’orizzonte marino.
Il giovane fratino si sposta sulla battigia e compie anche un breve svolazzo; fra pochissimi giorni sarà in grado di volare. Il genitore, che lo controlla tenendosi un po’ più all’interno, come quasi tutti i fratini che questo anno hanno nidificato nel litorale fanese, porta nelle zampe un anello colorato.
Con la scarsa luce le foto risultano mosse, riesco comunque a leggere la sigla riportata sull’anello: CTN, è il maschio del nido n.9; l’ultima volta che lo abbiamo avvistato di pulli ne accudiva due; stavano in un rimessaggio barche distante 300 metri dal loro nido: la coppia aveva nidificato in una spiaggia libera stretta tra due stabilimenti balneari. Dopo la schiusa, lì non c’erano le condizioni per tenere la nidiata al riparo dalla folla di bagnanti; avevano trovato rifugio dal caos delle ore centrali in quel rimessaggio barche, insieme ad un altro nucleo famigliare di fratini.
Il nido dell’altro nucleo famigliare (n.10) si trovava ancora più distante (500 metri), più o meno dove ci troviamo noi adesso, per raggiungere il rimessaggio barche i genitori avevano condotto i pulli attraverso la bolgia balneare, passando tra le file di ombrelloni degli stabilimenti, cercando di non dare nell’occhio. O, forse, l’hanno fatto quando la spiaggia era, come è ora, quasi inanimata; quasi, l’arrivo di alcune persone che passeggiano sulla battigia spingono il genitore ed il piccolo sopravvissuto ad allontanarsi correndo sulla sabbia.
Ci portiamo più a nord. Sulla spiaggia sono tornati i gabbiani comuni, completamente assenti durante la stagione riproduttiva dei fratini.
Raggiungiamo l’ampia spiaggia libera posta tra un campeggio e l’alto hotel a base ottagonale; nella parte più interna dell’arenile è presente la vegetazione pioniera della sabbia; tra quelle piante, per oltre un mese, hanno trovato rifugio le due nidiate nate in questo tratto di litorale (nidi n.7 e n.8).
Nel corso delle visite che abbiamo compiuto con una cadenza di 5-7 giorni, abbiamo visto i piccoli crescere, da piccoli batuffoli di piume pesanti pochi grammi a giovani che hanno raggiunto le dimensioni dei genitori. Oggi inutilmente i nostri binocoli passano in rassegna la vegetazione psammofila.
Ci spostiamo nel tratto di arenile che nei mesi scorsi ha subito un ingente prelievo di sabbia per il ripascimento di altre spiagge più a nord. Il continuo passaggio di mezzi nei mesi primaverili aveva compromesso questo tratto di litorale, rendendolo poco idoneo alla nidificazione e all’allevamento dei piccoli. Oggi, però, di fratini ne vediamo tanti. Se ne stanno al margine degli “isolotti” di fondale che la bassa marea ha fatto emergere. Non sono i classici raduni di fine stagione riproduttiva, quando si riuniscono gli individui che hanno completato le fasi di nidificazione; come rivelano le sigle degli anelli gialli, i fratini che scorgiamo appartengono a quattro distinti gruppi famigliari che si sono riprodotti nelle spiagge fanesi, compresi i due che stavamo cercando poco prima.
Tutti i giovani ora sono in grado di volare. Hanno ampliato il loro raggio di azione, poca cosa rispetto agli spostamenti migratori che li attendono, che li porteranno in tratti di costa adriatica distanti centinaia di chilometri o, addirittura, fin nelle coste dell’Africa settentrionale.
Solo una nidiata è al completo. Tutti e tre i piccoli del maschio CTL rispondono all’appello, lui è riuscito a portarli all’involo senza perdite. Come accade agli altri genitori, CTL continua a controllare i suoi piccoli ma ora, se qualche persona gli passa troppo vicino, tutti e quattro si levano in volo spostandosi in un angolo di battigia più tranquillo, a qualche decina di metri.
Si tratta della famiglia del nido n.8, della coppia che aveva nidificato di fronte al campeggio. Dal momento dalla schiusa (16 giugno), per un oltre un mese, avevamo sempre individuato quel nucleo famigliare nell’area di nidificazione. Nelle prime settimane i pulcini erano sorvegliati da entrambi i genitori, ma nell’ultima fase, come accade quasi sempre, è solo il padre a occuparsene. Quando c’era un pericolo, il genitore mandava un verso d’allarme ed i pulcini scomparivano tra la vegetazione, soprattutto piante di Lappola ma anche altre specie più caratteristiche della spiaggia, come il Giglio di mare, ora in fiore.
I giorni scorsi un dipendente dell’azienda che si occupa della pulizia delle spiagge fanesi mi aveva contattato, voleva sapere se i fratini avevano completato la nidificazione, solo in quel caso l’azienda avrebbe proceduto all’eliminazione della vegetazione, come sollecitato più volte dalla direzione del campeggio.
Al ritorno passo dalla giovane che gestisce il campeggio, la avviso che i tre piccoli di fratino si sono involati, che l’azienda che si occupa della pulizia delle spiagge potrà eliminare quelle piante pioniere (soprattutto le lappole provviste di frutti uncinati) che tanto disturbano i clienti del campeggio.
Avevo già parlato con lei lo scorso anno, quando una coppia di fratini aveva deciso di costruire il nido all’interno del campo da beach volley del campeggio. La stagione estiva non era ancora iniziata e lei aveva accettato di rinviare la sistemazione del campo da beach a dopo la schiusa delle uova.
Oggi mi dice: «Tutti i giorni mi arrivano delle lamentele dai clienti; non ci credono che quelle piante vengono lasciate per i fratini, credono che sia una scusa».
Mentre mi dice questo, con la mente vado allo scorso 16 giugno, al giorno in cui avevamo avvistato per la prima volta la nidiata.
Anche quella mattina era molto presto; mentre toglievo i pali della recinzione che avevamo messo per proteggere la covata, un cliente del campeggio mi si era avvicinato per dirmi che la sera precedente nel nido c’erano ancora le uova e che quindi i pulcini avvistati avevano poche ore di vita, forse solo pochi minuti. Le sensibilità sono diverse, alcuni sono sensibili al miracolo della vita, altri ai frutti spinosi che minacciano le piante dei propri piedi.
Le lascio degli adesivi “Spiaggia Amica del Fratino” che abbiamo recentemente stampato, contiene il codice QR che permette di collegarsi ad una pagina web dedicata al Fratino.
«Così i suoi clienti potranno ricavare tutte le informazioni sui fratini» le dico, «capiranno che quelle “erbacce” sono state preziose, hanno offerto rifugio ai tre piccoli, gli hanno permesso di arrivare all’involo».
«Ne metterò uno in corrispondenza di ogni cancello che dà sulla spiaggia» risponde, poi, rivolgendosi ad una collaboratrice, aggiunge: «lo potremmo segnalare nel nostro sito che i fratini si sono involati».
Con l’uscita di oggi posso considerare terminato il monitoraggio. Tirare le conclusioni sulla stagione riproduttiva. Quest’anno dai 15 nidi che abbiamo individuato e recintato a Fano e Marotta sono sopravvissuti solo 12 giovani (9 a Fano e 3 a Marotta). È un numero ridotto rispetto ai 34 pulli nati e ancor di più rispetto alle 42 uova deposte. Quel 31% (è la percentuale di involi rispetto alle uova deposte) è inferiore a quello delle precedenti stagioni riproduttive; quasi sicuramente risente dell’ingente prelievo di sabbia (per il ripascimento di altre spiagge) avvenuto nei mesi scorsi in un tratto di arenile importante per la nidificazione e l’allevamento dei piccoli.
Amara consolazione sapere che il tasso d’involo fanese è più elevato di quelli di tanti altri litorali (sia delle Marche che di altre regioni adriatiche); dalle notizie che giungono, in alcuni siti è ridotto al lumicino. Emerge un quadro generalizzato preoccupante, un futuro per la specie a tinte molto fosche.
Didascalie foto:
1 – Fratino CTN, 14 luglio 2025, rimessaggio barche a Torrette (Fano);
2 – Piccolo di fratino (nido 9), 14 luglio 2025, rimessaggio barche a Torrette (Fano);
3 – Gabbiano comune e fratino sulla battigia, 26 luglio 2025, Metaurilia (Fano);
4 – Fratino maschio CTL sulla battigia, 3 marzo 2025, Torrette (Fano);
5 – Fratino CTL, 21 luglio 2025, Torrette (Fano);
6 – Giovane (nido 8), 21 luglio 2025, Torrette (Fano);
7 – Vegetazione psammofila, al centro un giglio di mare, a destra lappole, 26 luglio 2025, Torrette (Fano);
8 – Pullo di Fratino appena nato (nido 8) accanto ad adulto, 16 giugno 2025, Torrette (Fano).