25 settembre 2025
È iniziato il passo del limicoli. Stamani ne vedo uno posato nell’ultima ansa del torrente Arzilla, a pochi metri dal mare. Becco ricurvo, sopracciglio chiaro poco esteso, gocciolatura nerastra sul ventre che lascia un’estesa fascia bianca immacolata lungo i fianchi interni: è un piovanello pancianera, un giovane.
Questa specie si riproduce a nord del 50° parallelo, anche oltre il Circolo Polare Artico. Terminata la stagione riproduttiva, gli adulti, seguendo una insopprimibile spinta a partire, lasciano i loro terreni di cova (brughiere, torbiere umide, paludi erbose) e intraprendono la migrazione verso i quartieri di svernamento; i giovani dell’anno partono alcune settimane dopo.
Possono percorrere anche 3000 chilometri, dalle coste dell’Artico (Islanda, Scandinavia, Russia), fino a quelle dell’Africa. Le tecniche che permettono agli uccelli migratori di orientarsi e raggiungere le loro destinazioni suscitano ancora diversi interrogativi.
Esperimenti effettuati negli ultimi anni hanno dimostrato che gli uccelli migratori per tracciare la rotta si basano, non tanto su riferimenti astronomici (Sole, stelle), ma sull’esistenza di un senso dell’orientamento innato che permette loro di percepire il campo magnetico terrestre; hanno cioè una specie di bussola interna, anche se non è stato ancora scoperto l’organo sensoriale responsabile. Un’ipotesi formulata è che questa bussola sia di tipo quantistico, un’altra che sia di tipo minerale, cioè basata sulla presenza di cristalli di magnetite nel proprio corpo che si comporterebbero come minuscoli aghi di bussola. Nessuna delle due ipotesi è stata però confermata*.
Il mistero s’infittisce se poi il viaggio verso il quartiere di svernamento è effettuato da giovani dell’anno senza la guida di genitori, come il giovane di piovanello pancianera che sto osservando.
Durante il suo volo verso sud, ha deciso di fare una pausa nella foce di questo torrente che si getta nell’Adriatico [lo rivedrò qui anche il giorno successivo].
Si riposa – ha migliaia di chilometri di volo nelle ali – poggiando su una sola zampa (immersa nell’acqua bassa), il capo piegato all’indietro ed il becco che affonda nel piumaggio. Poi apre gli occhi, cala anche la seconda zampa e si mette a cercare il cibo in quell’acqua bassa.
Lo sto osservando dal moletto che separa il Lido di Fano dalla foce del torrente Arzilla. Il moletto è percorso da passanti, ma lui, piccolo e con il piumaggio mimetico, non viene notato.
Due palloni galleggianti, spinti (più che dalla corrente) dal garbino si dirigono verso l’ultima ansa dove staziona il limicolo. Forse sono finiti lì in seguito ai lavori in atto per la sistemazione degli stabilimenti balneari al termine della stagione estiva, oppure provengono da più a monte. Quando una di quelle “strane” sfere colorate gli giunge vicino, il limicolo si allontana.
A piedi guadagna la riva marina (distante pochi metri). Lì giunge pure in volo una garzetta – se il piovanello passa inosservato, il bianco candido della garzetta non può sfuggire ai passanti sul moletto.
Quando torno più tardi, vedo una persona percorrere il ponte pedonale con i due palloni che avevano “spaventato” il limicolo – forse li ha raccolti per portarli ai nipotini.
Ora che quelle sfere colorate non ci sono più, il piovanello pancianera torna nell’ultima ansa del torrente.
Grazie alla sua capacità sensoriale, che potrebbe risalire a un tempo antichissimo, sa destreggiarsi con la sfera terrestre, mantenendo la rotta senza perdersi, mentre non ha strumenti per valutare se quelle sfere colorate in avvicinamento rappresentassero un pericolo.
Bibliografia
* Jackie Higgins, Senzienti. Quello che gli animali ci svelano di noi stessi, Longanesi, 2025, Milano
Didascalie foto:
1 – Piovanello pancianera, foce del torrente Arzilla (Fano), 25 settembre 2025
2 – Piovanello pancianera, foce del torrente Arzilla (Fano), 26 settembre 2025
3 e 4 – Piovanello pancianera, foce del torrente Arzilla (Fano), 25 settembre 2025
5 – Garzetta, foce del torrente Arzilla (Fano), 25 settembre 2025
6 – Piovanello pancianera, foce del torrente Arzilla (Fano), 25 settembre 2025