Il dottor Stranamore tiene il suo discorso ai generali riuniti, senza il conforto di infermieri e psichiatri al suo fianco, sebbene la sua cartella clinica sia un grosso cartolare di dati e annotazioni. Vuole la repressione del dissenso, una educazione adeguata con insegnanti rieducati sui valori cristiani, quelli di cui ha sentito parlare e non pratica, e minaccia altre nazioni che gli stanno facendo saltare la mosca al naso. Sono tempi di gestazione del terrore, quando la parte oscura dell’homo sapiens si libera delle camicie di forza razionali e commette crimini di una ferocia insensata, mentre attorno a lui, tra gli altri sapiens, si è diffusa un’epidemia di indifferenza e delusione che non ha una diagnosi precisa. L’unica cosa che sa il dottor Stranamore è che può approfittarne e arricchirsi e arricchire i suoi amici-complici. Tutto quello che tocca è oro, per lui. Per questo chiede il Nobel per la pace. Beh, qualche ipotesi su come può andare a finire, se si continua con l’indifferenza, si può immaginare, è già avvenuto.
Il dottor Stranamore è convinto di essere un re taumaturgo. Così mi è venuta l’idea di rileggere I re taumaturghi ma poi ho avuto un’intuizione felice e ho scelto il libro di fianco, La società feudale di Marc Bloch. L’autore comincia con le scorribande ungheresi e scandinave in tutta l’Europa centro-meridionale, durate secoli, così anche le varie identità culturali di cui straparlano le orde neo-nazionaliste vanno a farsi friggere. E lascio perdere le precedenti invasioni. E poi quelle successive nella penisola italica, che se la faceva con tutti. Che bel concentrato etnico, un esperimento energetico straordinario, una diversità biologica frullata per bene, che il dottor Stranamore, per quanto lontano, nel Nuovo Mondo, dovrebbe apprezzare perché è tutto quello che ha. Tuttavia con lui si sta bene, per ora. C’è da divertirsi con tutte quelle posture e slogan per idioti che poi rimbalzano nelle pagine dei giornali, che gridano perché sono agonizzanti e magari un po’ sopravvivono. Del resto Marc Bloch lo diceva così bene: le parole sono come monete molto usate, a furia di circolare di mano in mano perdono il loro rilievo etimologico, cioè il significato. Ossia, il dottor Stranamore affondava il coltello nel burro dell’indifferenza, quando le monete, cioè le parole sensate, erano diventate dei ciondoli da appendere agli orecchi.
C’è una cosa però che i governi europei non hanno capito: non convinceranno nessuno ad andare in guerra, se non degli psicopatici, quindi sarebbe più conveniente che cercassero di aggiustare le economie invece di giocare al massacro per ricostruire.
Stranamore lo sta facendo, ma sempre per sé, ovvio. Quello che tocca è oro. Un re taumaturgo. Gli daranno anche il Nobel per la medicina.