A quattordici anni il fascino delle ragazze e ancor più delle donne gli sollecitava onanistiche fantasie. Una donna in particolare era la sua ossessione: una giovane, bellissima amica di sua madre. Quando si riunivano in salotto per chiacchierare, faceva sempre in modo d’intrufolarsi per ascoltare, curiosare e … quante cose gli cadevano di mano. Si chinava a raccoglierle e il suo sguardo, impercettibilmente si alzava verso quelle gambe accavallate. Oh! la meraviglia di quella pelle nuda sbirciata subito sopra le giarrettiere. Quante carezze immaginate! era come se sentisse sotto le dita il caldo liscio delle cosce.

Ma c’era altro che turbava la sua immaginazione: erano le mani di lei fascinose con quelle unghie smaltate d’un rosso scarlatto. Le sognava anche di giorno e si masturbava immaginando che la sua mano fosse quella di lei, ma… mancava quel rosso. Come poteva ovviare? Ma certo, andò in giardino e si attaccò alle unghie i petali dei rossi gerani.

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