«La sala convegni è al primo piano. Là c’è l’ascensore» mi indicò il portiere nella hall dell’albergo, «oppure può salire le scale che sono in fondo a destra».

Quella informazione sull’ascensore, ripetuta per 200 volte – tante erano le persone intervenute alla presentazione del libro – era del tutto inutile; quei partecipanti erano degli escursionisti disposti a camminare per ore superando i ripidi dislivelli dell’Appennino pesarese.

I sentieri più belli del Catria e Nerone” (Andrea Pellegrini, ed. Grapho5, Fano, 2016) è il prodotto di una iniziativa di editoria indipendente, senza alcun finanziamento pubblico o privato. L’autore, attraverso la prenotazione sui social network, ha trasformato i lettori in editori.

L’introduzione del libro, presentato il 6 febbraio scorso al Tag Hotel di Bellocchi di Fano, rappresenta un elogio dell’escursionista.

“I sentieri sono democratici” c’è scritto ed è stato ribadito dal prof. Mauro Bozzetti, moderatore della conferenza. Ricchi e poveri compiono la stessa fatica a salire i sentieri di montagna.

Prima che dagli escursionisti, quei sentieri sono stati percorsi da altri fruitori. Erano le vie di comunicazione attraverso cui asini, muli e cavalli portavano legna, carbone, fieno. Furono proprio generazioni di animali da soma a creare quei sentieri; dall’asino che apriva la fila, quello col campanaccio, abile nello scegliere il tracciato più facile.

Quante volte gli escursionisti si sono sentiti dire «Cosa ci andate a fare?» dagli anziani del posto che quei sentieri li hanno percorsi perché obbligati dal lavoro e dalla vita e che non riescono a capacitarsi di quell’inutile camminare; altre volte al posto di quella frase uno sguardo eloquente.

Eppure, ha detto Pellegrini nel suo intervento, gli escursionisti sono i fruitori migliori dei sentieri, a differenza di altri, non vogliono portare via nulla, né funghi, né asparagi, né tartufi. Per non parlare di altri fruitori dei sentieri, quelli che amano la violenza dello schioppo o il fragore della motocicletta.

Gli escursionisti sanno di essere degli ospiti e come tali non gettano a terra rifiuti nella “dimora” che li ospita.

Il libro descrive 43 sentieri di diversa difficoltà: itinerari lunghi, per tutti, per quasi tutti. Qualunque lettore potrà trovare sentieri adatti alla propria forma fisica e alla propria preparazione.

Ogni itinerario è accompagnato da belle foto – di Claudio Bruscoli – e da cartine; queste ultime però per la ridotta scala – ed è questo l’unico limite del libro – non potranno sostituire le più dettagliate carte dei sentieri.

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